Gay in viaggio, dall'Iran a Cuba

E’ un mondo che a San Francisco tinge di arcobaleno le strisce pedonali e in Iran condanna a morte l’amore di due uomini. In Turchia va verso l’intolleranza, in Europa e negli Usa crea paradisi gay friendly. La voglia di viaggiare però, è uguale per tutti.  “Gay nel mondo” è il prossimo incontro organizzato da Arcigay Genova per il ciclo “Storie di vita omosessuale”. L’appuntamento è giovedì 12 gennaio alle 17.45 nella Sala Camino di Palazzo Ducale, in piazza Matteotti, con le testimonianze di chi viaggia e ha il punto di vista della comunità  LGBTQ: Laura Guglielmi, direttrice di Mentelocale.it; Pietro Tarallo, giornalista e scrittore; Massimo Bisceglie, avvocato. Ma l’invito è rivolto a chiunque voglia condividere la propria esperienza.

New York, meta gay friendly

New York, meta gay friendly

«I gay sono da sempre una categoria sociale che viaggia molto», assicura Pietro Tarallo, che nella sua vita da giramondo ha visitato davvero gran parte del pianeta scrivendo guide turistiche su una cinquantina di Paesi.  «Nel Settecento i grandi viaggiatori europei omosessuali si spingevano sino al meridione dell’Italia, pensiamo a Goethe. Ma all’epoca accadeva tutto sottotraccia, ovviamente. Ora invece ci sono città o interi paesi diventati mete gay friendly».  Come la Spagna, con i suoi raduni oceanici a Sitges e Gran Canaria. Oppure Berlino, l’Olanda, la Danimarca, la Scandinavia, la Grecia. E poi New York, la Florida e la California. «In Asia è un caso a sé la Thailandia, che ha una lunga tradizione nell’accettare anche travestiti e transessuali».

Trinidad, a Cuba. Dopo le persecuzioni del passato, si dimostra sempre più aperta verso il mondo LGBTQ

Trinidad, a Cuba. Dopo le persecuzioni del passato, si dimostra sempre più aperta verso il mondo LGBTQ

E’ un mondo tutto da raccontare, quello degli omosessuali in viaggio. Laura Guglielmi porterà le ultime news da Castro Street a San Francisco, patria di una comunità LGBTQ estremamente libera. Pietro Tarallo e Massimo Bisceglie parleranno della loro esperienza a Cuba, dove nel primo ventennio del regime castrista per gli omosessuali c’era l’internamento in campi di rieducazione. Una politica appoggiata anche da Che Guevara. «E invece adesso l’omosessualità è sempre più accettata», racconta Tarallo. «Addirittura a Santa Clara c’è una sorta festival di transessuali con tanto di sfilate, musica e bandiere arcobaleno. Questo grazie alla figlia di Raul Castro che da tempo si batte per i diritti». 

Cappadocia, in Turchia. ll paese ha le istituzioni laiche, ma si dimostra sempre più intollerante

Cappadocia, in Turchia. ll paese ha le istituzioni laiche, ma si dimostra sempre più intollerante

Ma se da una parte ci sono Paesi del mondo che consentono i matrimoni tra persone dello stesso sesso, in altri basta dichiararsi omosessuale o transgender per finire in carcere. «Bisogna essere molto accorti quando si viaggia nei Paesi musulmani in generale», avverte Tarallo. «Sicuramente in tutto il Medio Oriente, in Egitto e in Turchia, purtroppo sempre meno tollerante. E poi in Russia e in tutta l’Africa, ad eccezione del Sudafrica». Merita un capitolo a parte l’Iran, dove basta poco per rischiare la pena di morte. «L’importante è stare attenti al proprio comportamento», spiega Tarallo, che è tornato in Iran nel 2015 dopo 44 anni. «Ma è un paese meraviglioso, che merita di essere visitato».